3 luglio 2024

Gli obblighi fiscali da seguire per gli psicologi

Carlo Alberto Gaetaniello

3 minuti

Obblighi fiscali psicologi

Le normative fiscali previste per gli psicologi

Le normative fiscali per gli psicologi sono sempre più complesse. Proviamo a fare un po’ di ordine, prendendo spunto da un vademecum pubblicato dall’Ordine degli Psicologi del Piemonte. Il primo aspetto da chiarire è la posizione giuridica e fiscale della professione. Lo psicologo libero professionista produce reddito da lavoro autonomo soggetto a IRPEF e, tranne alcune eccezioni, a IRAP.

I principali adempimenti per un professionista della salute mentale sono di natura:

  • fiscale: la categoria degli adempimenti fiscali comprende sia gli adempimenti IRPEF e IRAP quindi tutti gli obblighi che devi rispettare ai fini delle imposte sui redditi, sia gli adempimenti che riguardano la partita IVA.
  • Previdenziale: gli obblighi previdenziali riguardano l'iscrizione alla Cassa Psicologi e il versamento dei contributi Enpap.
  • Amministrativa: negli adempimenti amministrativi rientrano il rispetto della deontologia professionale e l'iscrizione all’Albo professionale.

Il commercialista per psicologi svolge un ruolo cruciale nella gestione degli adempimenti fiscali per le aziende e i privati.

I regimi fiscali

Le normative alle quali dobbiamo fare riferimento in materia di tasse psicologo sono due: il Dpr n. 917/1986 e il Dpr n. 633/1972. Queste due disposizioni legislative stabiliscono che i regimi fiscali sono tre: ordinario, ordinario semplificato e forfettario.

Regimi fiscali psicologo

Regime forfettario

Questo regime, introdotto dalla legge 190/2014, è stato ideato dal legislatore per alleggerire la pressione delle normative fiscali sugli psicologi in quanto richiede pochi adempimenti ma soprattutto riduce la quantità delle imposte.

Dedicato ai professionisti che non superano gli 85 mila euro annui di reddito, prevede un’imposta sostitutiva pari al 15% ridotta al 5% nei primi 5 anni di attività. In termini pratici, paghi un’aliquota fissa a prescindere da quanto guadagni. Per il forfettario infatti guadagnare 5.000 o 60 mila euro in un anno è la stessa cosa: l’imposta da pagare sarà sempre la stessa.

Per capire se ti conviene aderire a questo regime fiscale devi considerare un aspetto molto importante ovvero il coefficiente di redditività, il costo da applicare al fatturato lordo. Proprio per la sua natura così peculiare, il forfettario è un regime che non prevede la possibilità di dedurre le spese: il legislatore ha stabilito che le tasse debbano essere calcolate sul 78% del tuo guadagno totale a prescindere dai costi della tua attività. Se quindi prevedi di dover sostenere un carico elevato di spese, questo regime potrebbe non fare al caso tuo.

I contributi Enpap nel regime forfettario rappresentano un’eccezione: il Testo Unico sul Reddito (TUIR) stabilisce infatti che i contributi previdenziali sono deducibili anche in questo regime.

Il forfettario non prevede l’addebito in fattura dell’IVA ai clienti, non sei quindi obbligato a presentare la dichiarazione annuale IVA.

Regime contabile semplificato e ordinario

Il regime semplificato è meno impegnativo e dispendioso dell'ordinario. Per aderire a questo regime è necessario che i tuoi ricavi non superino i 500.000 euro annui: oltre questa soglia scatta, a partire dall’anno solare successivo, il regime fiscale ordinario.

Per determinare il reddito occorre considerare i compensi incassati ai quali devi sottrarre i costi pagati; i contributi della cassa psicologi non concorrono alla formazione del reddito professionale. Come vedremo nei prossimi paragrafi, devi addebitare la cassa previdenza psicologi in fattura al cliente e poi versarla all’ENPAP.

La tassazione va dal 15% al 41% del reddito imponibile sui compensi percepiti e viene applicata una ritenuta pari al 20% (che potrai recuperare con la dichiarazione dei redditi).

Ti ricordiamo inoltre che per tutti e tre i regimi vige l’obbligo della fatturazione elettronica.

Gli adempimenti fiscali in caso di P.Iva

Le normative fiscali per gli psicologi in materia di adempimenti fiscali in caso di P.Iva prevedono una serie di passaggi:

  • apertura della partita Iva;
  • emissione delle parcelle e conservazione delle stesse;
  • conservazione fatture acquisti;
  • liquidazione periodica dell’Iva;
  • dichiarazione Iva annuale;
  • invio elenco clienti e fornitori.

Per avviare un'attività come libero professionista, è necessario dunque comunicare l'inizio dell'attività all'Agenzia delle Entrate entro 30 giorni dalla prima prestazione professionale, ottenendo gratuitamente un numero di partita IVA. Questa comunicazione può essere fatta telematicamente tramite un intermediario abilitato. Anche in caso di cessazione dell'attività, è obbligatorio comunicare la chiusura della partita IVA entro 30 giorni. La legge impone la richiesta di partita IVA per l'esercizio abituale di attività di lavoro autonomo, sia per persone fisiche che per società semplici o associazioni.

Obbligo di tenuta della contabilità

Dal momento in cui si inizia la libera professione, è obbligatoria la tenuta della contabilità, registrando tutte le operazioni attive e passive per fini fiscali e calcolo dell'IVA. Esistono regimi fiscali agevolati, come il Regime dei Minimi, introdotto dal 1° gennaio 2008 per persone fisiche residenti che soddisfano i requisiti della legge n. 244/2007. Questo regime semplificato prevede l'esonero dalla tenuta della contabilità e applica un'imposta sostitutiva del 20% sul reddito. I professionisti devono comunicare la scelta di questo regime nella dichiarazione di inizio attività.

Obbligo contabilità psicologi

Adempimenti nell'emissione della fattura

Le normative fiscali per gli psicologi prevedono che la fattura dello psicologo debba contenere una serie di passaggi essenziali per determinare l’imponibile. Oltre ai tuoi dati identificativi, a quelli del paziente, alla data e al numero progressivo, dovrai inserire:

  • beni oggetto dell’operazione
  • indicazione del corrispettivo percepito
  • aliquota relativa all’Iva, ammontare o norma relativa all'inapplicabilità della stessa
  • rivalsa ENPAP

Alle fatture per prestazioni sanitarie deve essere apposta una marca da bollo pari a 2,00 euro, nel caso in cui l’importo della prestazione superi la soglia di € 77,47.

Per quanto riguarda l’Iva in fattura, la legge prevede che tale imposta non debba essere applicata in caso di prestazioni sanitarie. In questa categoria rientrano le sedute di psicoterapia individuale, di coppia e di gruppo.

L’Iva al 22% dovrà invece essere applicata in caso di:

  • attività di supervisione;
  • attività di docenza;
  • colloqui per la selezione del personale.

Tra gli adempimenti obbligatori in fattura, la legge prevede che vi sia il Contributo previdenziale integrativo pari al 2% del tuo compenso e che, nel caso di prestazione non sanitaria, tale contributo sia assoggettato all'aliquota Iva pari al 22%.

Obbligo di fatturazione elettronica

Dal 1° gennaio 2024 tutti i contribuenti, compresi anche i forfettari, sono soggetti all’obbligo della fatturazione elettronica per tutte le operazioni attive che hanno effettuato a prescindere dal reddito.

Sono esonerati da tale obbligo i professionisti che emettono fatture verso l’estero a soggetti che non risiedono in Italia o che non sono stabiliti fiscalmente nel nostro Paese. Il decreto ha inoltre confermato per tutto il 2024 l’esonero dalla fatturazione elettronica per gli operatori sanitari che erogano prestazioni alle persone fisiche.

Fatturazione verso le PA

Dal 2015, le fatture verso le Pubbliche Amministrazioni (Comuni, Scuole, Tribunali, ecc.) devono essere inviate esclusivamente in formato elettronico (FatturaPA), un file XML conforme alle regole dell'Amministrazione finanziaria. Le fatture sono trasmesse tramite il Sistema di Interscambio (SDI), gestito dall'Agenzia delle Entrate, che inoltra le fatture e le notifiche di accettazione o diniego. Ogni ufficio pubblico ha un Codice Univoco per l'invio delle fatture.

Gli studi di settore

Gli psicologi devono presentare anche gli Studi di Settore, un metodo per accertare il reddito dichiarato e rettificarlo se inferiore a quello atteso. La L. 04-08-06 n. 248 prevede sanzioni per la mancata congruità con gli Studi di Settore anche per una sola annualità. Gli Studi di Settore, basati su parametri contabili e non, verificano la congruità e coerenza dei ricavi dichiarati. I contribuenti possono rettificare i propri ricavi dichiarati in sede di dichiarazione dei redditi se risultano inferiori rispetto a quelli attesi dagli Studi di Settore.

Gestione della Cassa Previdenziale

Le normative fiscali per gli psicologi comprendono anche i contributi che devi versare all'Ente di previdenza ed assistenza per gli psicologi (ENPAP).

I contributi sono soggettivi, integrativi e di maternità. Il calcolo Enpap nel regime forfettario e ordinario, per quanto riguarda il contributo soggettivo obbligatorio, è semplice poiché devi considerare il 10% del tuo reddito netto minimo di 856,00 euro. Puoi elevare la percentuale di contribuzione minima fino al 30%.

Infine ti ricordiamo che il contributo integrativo è pari al 2% del corrispettivo lordo (con un minimo di 66 euro), è dovuto per le attività di gestione della cassa e non concorre al montante contributivo mentre il contributo di maternità consiste in una quota fissa determinata di anno in anno dall'Enpap.

Contributi Enpap: Versamenti e Scadenze

Gli psicologi devono inserire nelle loro fatture una quota aggiuntiva obbligatoria del 2% per i contributi Enpap. I contributi Enpap vanno versati in due scadenze annuali:

  1. 1° marzo: pagamento dell'acconto per l'anno precedente, pari al 70% dei contributi basati sul reddito professionale di due anni prima.
  2. 1° ottobre: comunicazione del reddito professionale dell'anno precedente e versamento del saldo dei contributi, sottraendo l'acconto di marzo.

La comunicazione del reddito professionale avviene online, fornendo il reddito netto professionale (base per il contributo soggettivo del 10%) e il volume d'affari (base per il contributo integrativo del 2%). Dal 2015, è possibile versare i contributi Enpap con il modello F24, compensando eventuali crediti tributari.

Fonti:

• Partita Iva. (n.d.). Ordine Degli Psicologi Della Regione Emilia Romagna. https://www.ordinepsicologier.it/public/upl_images/SlideREGIMEORDINARIO.pdf

• La fatturazione dei compensi. (2021, November 4). Ordine Degli Psicologi Del Lazio. https://ordinepsicologilazio.it/post/fatturazione-compensi/

• Meta, F., & Meta, F. (2024, January 2). Fattura elettronica, le novità 2024 per le partite Iva a regime forfettario. CorCom. https://www.corrierecomunicazioni.it/pa-digitale/fattura-elettronica-le-nuove-regole-2024-per-le-partite-iva-a-regime-forfettario/

• Come fare per versare i contributi. (n.d.). Enpap. https://www.enpap.it/come-fare-per/versare-i-contributi/

Autore

Carlo Alberto Gaetaniello

Director of Business Development

Approccio:

Titolo di studio

Master of Science

Descrizione

Lavoro da sempre nel settore della tecnologia e dello sviluppo di prodotti digitali e oggi applico le mie competenze tecniche al mondo della salute mentale. Specializzato in tematiche associate alla professione dello psicologo, ottimizzazione gestionale e sviluppo di competenze digitali applicate alla terapia.

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